Il mal di schiena e l’ osteopatia

Osteopatia e dolore alla schiena

Home Chi Siamo Team Ortopedico San Cesareo Nutrizionista a San Cesareo, Colonna, Zagarolo, Palestrina Convenzioni Affiliazioni e Collaborazioni Specializzazioni Spalla in salute – 6 aspetti che devi conoscere Scopri i benefici della tecnica Strain Counterstrain Attivita Terapie manuali Osteopatia Terapie fisiche e applicazioni Esercizio Terapeutico: Un alleato straordinario per il tuo benessere   Ginnastica posturale Blog Contatti Collabora con noi X Il mal di schiena e l’ osteopatia Introduzione l’osteopatia è basata sul contatto manuale per la diagnosi e per il trattamento. Definito come un sistema riconosciuto e largamente diffuso, si occupa di prevenzione sanitaria e rispetta la relazione tra il corpo, la mente e lo spirito sia in salute che nella malattia: i punti centrali sono l’integrità strutturale e funzionale del corpo e la capacità del corpo stesso ad auto-curarsi. Il trattamento osteopatico viene visto come influenza facilitante per incoraggiare questo processo di auto-regolazione. I dolori accusati dai pazienti risultano da una relazione reciproca tra i componenti muscolo-scheletrici e quelli viscerali di una malattia o di uno sforzo. Il mal di schiena è una delle condizioni principali per cui le persone cercano l’aiuto di un osteopata. L’ osteopatia è ritenuta una forma sicura ed efficace di prevenzione, diagnosi e trattamento per problemi di salute, incluso il mal di schiena. Spesso si risolve rapidamente da solo, ma se persiste per più di qualche giorno, un osteopata può essere in grado di accelerare il processo di piena ripresa.   Mal di schiena Con questo termine si indica una grande varietà di sindromi dolorose che colpiscono la colonna vertebrale. Avere la  colonna vertebrale in buona salute è importante per il  benessere generale della persona. La colonna vertebrale è costituita da una struttura complessa e flessibile di ossa, muscoli, tendini legamenti e nervi. Serve per sostenere la gran parte del peso corporeo e svolge un ruolo essenziale nella protezione dei sistemi nervoso e circolatorio che scendono lungo il midollo spinale. Bisogna prendersi cura della propria colonna vertebrale (e quindi ) della schiena a qualsiasi età. Più forte e flessibile è, migliore sarà la resistenza allo sforzo quotidiano riducendo il rischio di mal di schiena cronico e acuto. Non sempre un mal di schiena è causato da un trauma locale a livello della colonna vertebrale. Molto spesso le cose non stanno cosi: disfunzione viscerali, ansia, stress ed altre malattie croniche, come artrite e artrosi, sono, infatti, tra le principali cause di dolore alla schiena.   Si può presentare in una delle due seguenti forme: Episodio acuto. Si manifesta in maniera improvvisa in seguito a sforzi o lesioni muscolari. Può durare alcuni giorni o settimane; Mal di schiena cronico. Si manifesta in situazioni degenerative che coinvolgono i dischi intervertebrali, le ossa o le articolazioni. Può durare mesi o anni. Si può presentare con differenti sintomi: Un forte pizzicore o una sensazione di scatto che si manifesta quando si assume una determinata posizione; Un dolore costante e sordo che può irradiarsi in una particolare area; Un dolore acuto a livello dei nervi che tende a manifestarsi in un’area, ma spesso può irradiarsi lungo l’arto più vicino; Una sensazione di debolezza o la sensazione che la schiena possa “cedere”, soprattutto nella parte inferiore della schiena; Una generale sensazione che la parte superiore del corpo si senta inceppata o non allineata. Questi sintomi non rappresentano il più delle volte un segno di una condizione di salute più grave. Se si verificano altri sintomi di salute generale, incontinenza o intorpidimento, o se il mal di schiena si manifesta improvvisamente dopo un incidente violento, è necessario consultare immediatamente un medico Quando andare dall’osteopata ? Quando il mal di schiena causa problemi rilevanti o non migliora, si può provare a trattare con l’osteopatia. L’osteopatia è una  terapia manuale in cui lo specialista  utilizza tecniche manuali per manipolare e muovere le articolazioni e i tessuti molli. L’obiettivo dell’osteopatia è sempre quello di raggiungere il benessere per eliminare o ridurre l’ uso di farmaci antinfiammatori, soprattutto in caso di mal di schiena di tipo cronico. Quando l’osteopata si trova davanti un paziente che lamenta male alla schiena, infatti, solitamente si tratta di un dolore di tipo cronico che si sta riacutizzando. Un trattamento osteopatico è mirato sulle esigenze individuali del paziente e varia a seconda dell’età, della forma fisica e della diagnosi. Spesso si concentra sul rilascio della tensione, sull’allungamento dei muscoli e sul miglioramento della mobilità, per aiutare ad alleviare il dolore. Un osteopata può offrire questo tipo di trattamento per il dolore alla schiena generale, lombalgia, sciatica, sindrome del piriforme e tante altre patologie. Una corretta diagnosi e il trattamento precoce possono aiutare il recupero e riportare il paziente alle normali attività quotidiane. Cosa fa l’ osteopata per la schiena ? Il primo compito di un osteopata, quando ha un paziente che lamenta mal di schiena, è quello di fare una valutazione fisica per determinare esattamente cosa sta causando il dolore. Il trattamento è delicato e varia a seconda la scuola di pensiero con la quale lo specialista ha studiato. La varietà di tecniche è molto ampi, soprattutto per alleviare la tensione muscolare e tendinea. L’osteopata utilizzerà una pressione adeguata del massaggio e della manipolazione muscolare in base alla tolleranza del paziente. L’obiettivo è portare il paziente e la sua schiena sulla strada del recupero, permettendogli di godersi le attività che ama fare senza alcun disagio. L’osteopata, insieme al paziente, esaminerà anche i fattori dello stile di vita e identificherà le potenziali attività o situazioni scatenanti il problema, elaborando, successivamente, un piano di recupero completo, inclusi esercizi appropriati anche da fare a casa tra un appuntamento e l’altro. Ogni paziente ha corporatura e dimensioni diverse. Lo stesso vale per l’esperienza di mal di schiena, che può manifestarsi in un’ampia varietà di intensità, aree della schiena e sensazioni. Bisogna evitare di trattare tutti i casi allo stesso modo, non è il mezzo più efficace. Uno dei principali vantaggi del trattamento dell’osteopatia è l’ampia selezione di tecniche di trattamento disponibili. Si va da tecniche molto delicate, adatte a persone molto giovani o anziane, a tecniche più forti e dirette, come i massaggi

Postura in ufficio

postura scorretta

Home Chi Siamo Team Ortopedico San Cesareo Nutrizionista a San Cesareo, Colonna, Zagarolo, Palestrina Convenzioni Affiliazioni e Collaborazioni Specializzazioni Spalla in salute – 6 aspetti che devi conoscere Scopri i 5 benefici della tecnica Strain Counterstrain® Attivita Terapie manuali Osteopatia Terapie fisiche e applicazioni Fisioterapia domiciliare: il nuovo benessere a casa tua Esercizio Terapeutico: Un alleato straordinario per il tuo benessere   Ginnastica posturale Blog Contatti Collabora con noi X Postura in ufficio Mal di schiena alla scrivania La nostra colonna vertebrale nei millenni  ha subito un processo evolutivo graduale e costante portandoci dalla posizione quadrupedica, a quella eretta. L’ era moderna  richiede un nuovo adattamento: passare dalla posizione eretta allo stare molte ore in posizione seduta. Un cambiamento repentino, al quale probabilmente la struttura del nostro corpo  ancora non è pronta. La nostra colonna vertebrale è formata da curve chiamate: cifosi e lordosi. Osservandola lateraralmente, la spina dorsale ricorda quasi una morbida “S”. Le 2 lordosi sono le due curve in avanti che si possono osservare all’altezza del collo (cervicale) e della parte bassa della schiena (lombare). La cifosi è costituita dalla curva all’indietro che si trova nell’area del torace (dorsale). Hanno la funzione di distribuire lo stress meccanico sostenuto quando il corpo è a riposo e durante il movimento. Come una molla assorbono tutte le forze che arrivano dall’alto verso il basso, in particolare la forza di gravità. Nella posizione seduta riuscire a mantenere le curve fisiologiche  è molto difficile e  tutto ciò può provocare dolori sia a livello muscolare, che articolare. La quantità di ore eccessive  in cui manteniamo queste curve in maniera errata svolgono un  ruolo fondamentale nell’insorgenza del mal di schiena.   Qual’ è la postura in ufficio più corretta ? Il momento attuale impone modalità lavorative sempre più sedentarie, sempre più persone trascorrono lunghi periodi di tempo seduti. 5 ore al giorno seduto su una sedia, per 5 giorni a settimana, equivalgono a 1.175 ore ogni anno, da moltiplicare per il numero di anni in cui si lavora, più il tempo che si sta seduti a casa. Trascorriamo più tempo seduti che a letto. Si può comprendere se la posizione che stai adottando è corretta o meno per la schiena? La posizione seduta aumenta la cifosi dorsale e riduce la lordosi lombare. Questo, nel tempo, creerà prima un sovraccarico a livello muscolare e poi dolore nella colonna vertebrale. Correggere la curva lombare contribuisce a  migliorare  anche la curva a livello dorsale e cervicale. Questa correzione, però, non può essere effettuata dalla sola forza muscolare, perché i muscoli estensori andrebbero incontro a fatica in pochi minuti e la correzione della postura andrebbe totalmente persa. Ecco per voi un compendio di 10 consigli utili per evitare l’insorgere di mal di schiena quando lavorate molto alla scrivania e migliorare la postura in ufficio I 10 consigli per la postura in ufficio corretta Bisogna evitare di superare i 45 minuti di postura nella stessa posizione. Fare una piccolissima pausa e alzarsi è utile per permettere l’ossigenazione dei tessuti ed evitarne il sovraccarico. Utilizzare una sedia che “accompagni” le curve della colonna vertebrale. Regola l’altezza della sedia in modo che i piedi poggino sul pavimento o su un poggiapiedi e che le cosce siano parallele al pavimento. Regola i braccioli in modo che le braccia si poggino delicatamente su di essi con le spalle rilassate. Utilizza un piccolo supporto a livello lombare. Anche un cuscino rigido o un asciugamano arrotolato sono utili per creare una spinta della lordosi lombare in direzione anteriore, andando cosi a migliorare anche la curva a livello dorsale e cervicale. Gomiti piegati a 90°. I gomiti andrebbero  piegati a circa 90° con il peso delle braccia scaricato sul bracciolo o sulla scrivania. Lo sguardo deve essere orizzontale evitando cosi il sovraccarico a livello dorsale, cervicale e lombare. Il monitor del pc deve essere posizionato  direttamente di fronte a te, a circa un metro distanza. La parte superiore dello schermo deve trovarsi all’altezza degli occhi o leggermente al di sotto. Il monitor dovrebbe essere direttamente dietro la tastiera. Se indossi lenti bifocali, per una visione più confortevole, abbassa il monitor di altri 1-2 pollici. Utilizza una scrivania adeguata al lavoro e allo spazio. Sotto la scrivania, le ginocchia, cosce e piedi debbono essere iberi. Se la scrivania è troppo bassa e non può essere regolata, posiziona rialzi sotto le gambe della scrivania. Se la scrivania è troppo alta e non può essere regolata, alza la sedia. Usa un poggiapiedi per sostenere i piedi. Evita di riporre oggetti sotto la scrivania. Tastiera e mouse. Posiziona il mouse a portata di mano e sulla stessa superficie della tastiera. Durante la digitazione o l’utilizzo del mouse, tieni i polsi dritti, la parte superiore delle braccia vicino al corpo e le mani all’altezza dei gomiti o leggermente al di sotto. esistono in commercio mouse verticali, ergonomici e adatti sia a chi ha già fastidi ai tendini della mano, sia per prevenirli. Utilizza anche l’ altra mano ogni TOT tempo.  Telefono. Se utilizzi il telefono mentre scrivi, usa il vivavoce o un auricolare, così da evitare di tenere il telefono tra la testa e il collo. Ordina gli oggetti vicini. Oggetti come: telefono, fogli stampanti, fermacarte, penne o altro dovrebbero stare vicini. Alzarsi per prendere tutto ciò che non può essere comodamente raggiunto stando seduto. Esegui esercizi sul posto di lavoro. Studi scientifici hanno dimostrato che gli esercizi eseguiti sul posto di lavoro aiutano sia nella prevenzione, che nella cura del mal di schiena. Gli impiegati che eseguono esercizi per il mal di schiena hanno meno probabilità di sviluppare dolore a livello lombare. E se pensi che tutto questo sia una perdita di tempo, basti pensare che il subentrare di una patologia a livello lombare potrebbe impedirti di andare a lavorare per diversi giorni, perciò vale sicuramente la pena investire qualche minuto al giorno in prevenzione. Esercizi da fare in ufficio Di seguito troverai 2 esercizi efficaci per muovere la colonna vertebrale anche quando sei in posizione seduta e stai lavorando:

Capsulite adesiva, come riconoscerla e curarla

mi fa male la spalla

Home Chi Siamo Team Ortopedico San Cesareo Nutrizionista a San Cesareo, Colonna, Zagarolo, Palestrina Convenzioni Affiliazioni e Collaborazioni Specializzazioni Spalla in salute – 6 aspetti che devi conoscere Scopri i 5 benefici della tecnica Strain Counterstrain® Attivita Terapie manuali Osteopatia Terapie fisiche e applicazioni Fisioterapia domiciliare: il nuovo benessere a casa tua Esercizio Terapeutico: Un alleato straordinario per il tuo benessere   Ginnastica posturale Blog Contatti Collabora con noi X Capsulite adesiva La capsulite adesiva, conosciuta anche come spalla congelata, è una patologia estremamente invalidante caratterizzata da dolore e rigidità, nella quale all’infiammazione iniziale è seguito poi un ispessimento della capsula articolare della spalla. Cenni di anatomia della spalla La spalla è una articolazione particolarmente mobile del corpo e, a differenza di altre articolazioni (anca e ginocchio per esempio ) in cui la stabilità è determinata dalla cavità articolare, nella spalla questa è piccola per contenere la testa dell’omero quindi la sua stabilità e capacità di movimento dipendono da strutture specifiche che sono: capsula articolare, un manicotto di tessuto connettivo che avvolge, sostiene e stabilizza la spalla; i legamenti gleno -omerali e coraco-acromiale; i muscoli della cuffia dei rotatori e del capo lungo del bicipite L’ insorgenza della spalla congelata è caratterizzata dalla capsula che si infiamma e si ispessisce e, come conseguenza, porterà sia una limitazione nei movimenti attivi e passivi sia dolore durante i movimenti. Proprio questa diminuzione dei movimenti passivi e attivi caratterizza la capsule adesiva rispetto ad altre patologie della spalla come la cuffia dei rotatori e l’artrosi di spalla.   Cause della capsulite adesiva Le cause della spalla congelata sono ancora sconosciute ma è possibile evidenziare alcuni fattori di rischio quali: età, (colpisce tra i 40 e i 60 anni); sesso, le donne sono più colpite; traumi locali, con successive mobilizzazioni soprattutto quando non si esegue un lavoro di fisioterapia specifico; problemi neurologici, parkinson’s, alzhaimer;   problemi metabolici, diabete, disfunzioni tiroidee; ripetizione eccessiva di movimenti; problemi posturali che riguardano soprattutto le spalle. Nella maggior parte dei casi il movimento più compromesso in caso di spalla congelata è quello della rotazione esterna, ma è sempre importante  effettuare una valutazione specifica per ogni quadro clinico e ogni individuo. Le 3 fasi della capsulite La spalla congelata è caratterizzata da tre fasi ben distinte: fase di congelamento, può durare dai 2 ai 9 mesi, il dolore è la componente predominate rispetto la riduzione della mobilità; si riescono a svolgere le normali attività quotidiane se pur con dolore e una iniziale diminuzione dei movimenti sia attivi che passivi; fase congelata, può durare dai 4 ai 12 mesi, la riduzione del movimento è predominante rispetto al dolore; si riesce a svolgere attività quotidiane con meno dolore ma con una limitazione della mobilità della spalla; fase di scongelamento, dpuò durare dai 5 a 24 mesi, è la fase più lunga e si assiste ad una graduale riduzione del dolore e un graduale recupero della mobilità della spalla sia in movimenti attivi che passivi. È la fase che porta verso la risoluzione della patologia. Risolvi adesso il tuo problema Il trattamento fisioterapico della capsulite adesiva Il trattamento della spalla congelata può essere: Conservativo Chirurgico Nella maggior parte dei casi il trattamento è conservativo e la fisioterapia può aiutare senza arrivare all’intervento. Dopo la presa in carico, il fisioterapista andrà a valutare: la sede del dolore; il tipo di dolore alla spalla;   i movimenti che scatenano il dolore ed elaborerà un piano terapeutico specifico e individuale. Le terapie fisiche fanno parte del piano di trattamento completo utilizzando: laserterapia, tecarterapia, ultrasuoni, onde d’urto, correnti antalgiche. terapia per la microcircolazione   Il piano terapeutico è diviso in tre fasi: riduzione del dolore e dell’infiammazione, grazie all’utilizzo di terapie fisiche e tecniche di terapia manuale, osteopatia e cinesiterapia; recupero della mobilità e del movimento, oltre alle tecniche terapia manuale viene inserito l’esercizio terapeutico;   stabilizzazione dei sintomi, concentrando l’attenzione sull’aumento delle performance motorie, andando ad inserire esercizi a difficoltà crescente.  Nel tempo il quadro andrà monitorato con visite di controllo mensili per il primo periodo. Richiedi adesso una valutazione gratuita Lo studio Kinesis Fisioterapia e Osteopatia è centro specializzato Fisioterapia Italia

L’epicondilite

epicondilite

L’epicondilite è una condizione dolorosa del gomito, colpisce soprattutto la popolazione con un’età compresa dai 35 ai 50 anni e in prevalenza il sesso femminile. L’epicondilite è una condizione dolorosa del gomito, colpisce soprattutto la popolazione con un’età compresa dai 35 ai 50 anni e in prevalenza il sesso femminile. L’epicondilite è una condizione dolorosa del gomito, colpisce soprattutto la popolazione con un’età compresa dai 35 ai 50 anni e in prevalenza il sesso femminile. L’epicondilite è una condizione dolorosa del gomito, colpisce soprattutto la popolazione con un’età compresa dai 35 ai 50 anni e in prevalenza il sesso femminile. L’epicondilite è una condizione dolorosa del gomito, colpisce soprattutto la popolazione con un’età compresa dai 35 ai 50 anni e in prevalenza il sesso femminile. L’epicondilite è una condizione dolorosa del gomito, colpisce soprattutto la popolazione con un’età compresa dai 35 ai 50 anni e in prevalenza il sesso femminile. L’epicondilite è una condizione dolorosa del gomito, colpisce soprattutto la popolazione con un’età compresa dai 35 ai 50 anni e in prevalenza il sesso femminile. Conosciuta anche come gomito del tennista è un’infiammazione dei tendini, che si inseriscono nell’epicondilo (sporgenza ossea nella parte distale laterale dell’omero). Spesso l’epicondilite inizia in maniera molto lenta e graduale, tanto da far sottovalutare la condizione al paziente fino a quando si ritrova ad avere difficoltà a tenere la sua ventiquattrore, a girare la chiave per aprire la porta di casa o a tenere in braccio il proprio bambino. In rari casi, il dolore al gomito può essere riferito all’ epitrocleite, una condizione simile all’epicondilite, tranne per il fatto che colpisce l’epitroclea (rilievo osseo sul lato interno del braccio). Conosciuta anche come gomito del tennista è un’infiammazione dei tendini, che si inseriscono nell’epicondilo (sporgenza ossea nella parte distale laterale dell’omero). Spesso l’epicondilite inizia in maniera molto lenta e graduale, tanto da far sottovalutare la condizione al paziente fino a quando si ritrova ad avere difficoltà a tenere la sua ventiquattrore, a girare la chiave per aprire la porta di casa o a tenere in braccio il proprio bambino. In rari casi, il dolore al gomito può essere riferito all’ epitrocleite, una condizione simile all’epicondilite, tranne per il fatto che colpisce l’epitroclea (rilievo osseo sul lato interno del braccio). Conosciuta anche come gomito del tennista è un’infiammazione dei tendini, che si inseriscono nell’epicondilo (sporgenza ossea nella parte distale laterale dell’omero). Spesso l’epicondilite inizia in maniera molto lenta e graduale, tanto da far sottovalutare la condizione al paziente fino a quando si ritrova ad avere difficoltà a tenere la sua ventiquattrore, a girare la chiave per aprire la porta di casa o a tenere in braccio il proprio bambino. In rari casi, il dolore al gomito può essere riferito all’ epitrocleite, una condizione simile all’epicondilite, tranne per il fatto che colpisce l’epitroclea (rilievo osseo sul lato interno del braccio). Conosciuta anche come gomito del tennista è un’infiammazione dei tendini, che si inseriscono nell’epicondilo (sporgenza ossea nella parte distale laterale dell’omero). Spesso l’epicondilite inizia in maniera molto lenta e graduale, tanto da far sottovalutare la condizione al paziente fino a quando si ritrova ad avere difficoltà a tenere la sua ventiquattrore, a girare la chiave per aprire la porta di casa o a tenere in braccio il proprio bambino. In rari casi, il dolore al gomito può essere riferito all’ epitrocleite, una condizione simile all’epicondilite, tranne per il fatto che colpisce l’epitroclea (rilievo osseo sul lato interno del braccio). Conosciuta anche come gomito del tennista è un’infiammazione dei tendini, che si inseriscono nell’epicondilo (sporgenza ossea nella parte distale laterale dell’omero). Spesso l’epicondilite inizia in maniera molto lenta e graduale, tanto da far sottovalutare la condizione al paziente fino a quando si ritrova ad avere difficoltà a tenere la sua ventiquattrore, a girare la chiave per aprire la porta di casa o a tenere in braccio il proprio bambino. In rari casi, il dolore al gomito può essere riferito all’ epitrocleite, una condizione simile all’epicondilite, tranne per il fatto che colpisce l’epitroclea (rilievo osseo sul lato interno del braccio). Conosciuta anche come gomito del tennista è un’infiammazione dei tendini, che si inseriscono nell’epicondilo (sporgenza ossea nella parte distale laterale dell’omero). Spesso l’epicondilite inizia in maniera molto lenta e graduale, tanto da far sottovalutare la condizione al paziente fino a quando si ritrova ad avere difficoltà a tenere la sua ventiquattrore, a girare la chiave per aprire la porta di casa o a tenere in braccio il proprio bambino. In rari casi, il dolore al gomito può essere riferito all’ epitrocleite, una condizione simile all’epicondilite, tranne per il fatto che colpisce l’epitroclea (rilievo osseo sul lato interno del braccio). Conosciuta anche come gomito del tennista è un’infiammazione dei tendini, che si inseriscono nell’epicondilo (sporgenza ossea nella parte distale laterale dell’omero). Conosciuta anche come gomito del tennista è un’infiammazione dei tendini, che si inseriscono nell’epicondilo (sporgenza ossea nella parte distale laterale dell’omero). gomito del tennista gomito del tennista Spesso l’epicondilite inizia in maniera molto lenta e graduale, tanto da far sottovalutare la condizione al paziente fino a quando si ritrova ad avere difficoltà a tenere la sua ventiquattrore, a girare la chiave per aprire la porta di casa o a tenere in braccio il proprio bambino. Spesso l’epicondilite inizia in maniera molto lenta e graduale, tanto da far sottovalutare la condizione al paziente fino a quando si ritrova ad avere difficoltà a tenere la sua ventiquattrore, a girare la chiave per aprire la porta di casa o a tenere in braccio il proprio bambino. avere difficoltà a tenere la sua ventiquattrore avere difficoltà a tenere la sua ventiquattrore In rari casi, il dolore al gomito può essere riferito all’ epitrocleite, una condizione simile all’epicondilite, tranne per il fatto che colpisce l’epitroclea (rilievo osseo sul lato interno del braccio). In rari casi, il dolore al gomito può essere riferito all’ epitrocleite, una condizione simile all’epicondilite, tranne per il fatto che colpisce l’epitroclea (rilievo osseo sul lato interno del braccio). Sintomi epicondilite Sintomi epicondilite Sintomi epicondilite Sintomi epicondilite Sintomi epicondilite Sintomi epicondilite

Introduzione – Il fisioterapista, chi è, cosa fa e come può aiutarti

Osteopatia san cesareo

Tutti nella vita abbiamo avuto bisogno di un bravo fisioterapista, per noi stessi o per qualcuno a noi caro. Per te che stai leggendo ti auguro di non aver più bisogno di noi fisioterapisti nel futuro. Tutti nella vita abbiamo avuto bisogno di un bravo fisioterapista, per noi stessi o per qualcuno a noi caro. Per te che stai leggendo ti auguro di non aver più bisogno di noi fisioterapisti nel futuro. abbiamo avuto bisogno di un bravo fisioterapista, per noi stessi o per qualcuno auguro In ogni caso devi sapere che il tuo fisioterapista non fa solo trattamenti riabilitativi e massaggi, si occupa anche di prevenzione e di aumento delle performance motorie, in ambito sportivo e lavorativo, lavorando sulle disfunzioni di movimento e sull’educazione al dolore.  In ogni caso devi sapere che il tuo fisioterapista non fa solo trattamenti riabilitativi e massaggi, si occupa anche di prevenzione e di aumento delle performance motorie, in ambito sportivo e lavorativo, lavorando sulle disfunzioni di movimento e sull’educazione al dolore.  il tuo fisioterapista non fa solo trattamenti riabilitativi e massaggi, si occupa anche di prevenzione e di aumento delle performance motorie, in ambito sportivo e lavorativo, lavorando sulle disfunzioni di movimento e sull’educazione al dolore. In realtà fa molto di più e per questo è giusto che tu conosca tutte le principali tecniche e metodiche che il fisioterapista può mettere a disposizione per te se malauguratamente il mio augurio di poc’anzi non si riveli efficace. In realtà fa molto di più e per questo è giusto che tu conosca tutte le principali tecniche e metodiche che il fisioterapista può mettere a disposizione per te se malauguratamente il mio augurio di poc’anzi non si riveli efficace. In realtà fa molto di più . Breve storia moderna della fisioterapia Breve storia moderna della fisioterapia Breve storia moderna della fisioterapia Breve storia moderna della fisioterapia Breve storia moderna della fisioterapia Breve storia moderna della fisioterapia Breve storia moderna della fisioterapia Le prime origini documentate dell’attuale fisioterapia come categoria professionale risalgono a Per Henrik Ling,” padre della ginnastica svedese” che fondò il Royal Central Institute of Gymnastic ( RCGI) nel 1813 dove svolgeva le manipolazioni articolari, i massaggi terapeutici e l’ esercizio fisico. Le prime origini documentate dell’attuale fisioterapia come categoria professionale risalgono a Per Henrik Ling,” padre della ginnastica svedese” che fondò il Royal Central Institute of Gymnastic ( RCGI) nel 1813 dove svolgeva le manipolazioni articolari, i massaggi terapeutici e l’ esercizio fisico. La parola svedese per fisioterapista è sjukgymnast che si può tradurre come “qualcuno coinvolto nella ginnastica per coloro che sono malati”. La parola svedese per fisioterapista è sjukgymnast che si può tradurre come “qualcuno coinvolto nella ginnastica per coloro che sono malati”. Da quel momento storico, successive e postume correnti incentrate esclusivamente sul ricorso delle mani come atto curativo – comprese le manipolazioni articolari- sono state sviluppate: l’Osteopatia nel 1874 per opera di Andrew Taylor Still e la Chiropratica nel 1895 con Daniel David Palmer. Da quel momento storico, successive e postume correnti incentrate esclusivamente sul ricorso delle mani come atto curativo – comprese le manipolazioni articolari- sono state sviluppate: l’Osteopatia nel 1874 per opera di Andrew Taylor Still e la Chiropratica nel 1895 con Daniel David Palmer. Nel 1887, i fisioterapisti ricevettero la registrazione ufficiale dal consiglio nazionale svedese per la salute e il benessere. Altri paesi presto seguirono. Nel 1894, quattro infermiere in Gran Bretagna formarono la Chartered Society of Physiotherapy. La School of Physiotherapy presso l’Università di Otago in Nuova Zelanda nel 1913 e il Reed College degli Stati Uniti del 1914 a Portland, Oregon, i cui graduati vennero nominati “aiutanti della ricostruzione”. Nel 1887, i fisioterapisti ricevettero la registrazione ufficiale dal consiglio nazionale svedese per la salute e il benessere. Altri paesi presto seguirono. Nel 1894, quattro infermiere in Gran Bretagna formarono la Chartered Society of Physiotherapy. La School of Physiotherapy presso l’Università di Otago in Nuova Zelanda nel 1913 e il Reed College degli Stati Uniti del 1914 a Portland, Oregon, i cui graduati vennero nominati “aiutanti della ricostruzione”. Risulta chiaro come già da prima dell’avvento dell’Osteopatia e poi della Chiropratica , la terapia manipolativa spinale è stata sempre una componente importante del lavoro del fisioterapista sin dall’inizio della pratica della fisioterapia con la scuola svedese (1813)… Verso la fine del 19 °secolo a causa di eventi e guerre che hanno avuto un effetto su scala globale, c’è stata una maggiore richiesta di riabilitazione e assistenza e ciò ha permesso rapidi progressi nella fisioterapia. Poco dopo i chirurghi ortopedici americani iniziarono a trattare i bambini con disabilità e iniziarono a impiegare donne addestrate nell’educazione fisica e nell’esercizio correttivo. Questi trattamenti furono applicati e promossi ulteriormente durante l’epidemia di poliomielite del 1916. Verso la fine del 19 °secolo a causa di eventi e guerre che hanno avuto un effetto su scala globale, c’è stata una maggiore richiesta di riabilitazione e assistenza e ciò ha permesso rapidi progressi nella fisioterapia. Poco dopo i chirurghi ortopedici americani iniziarono a trattare i bambini con disabilità e iniziarono a impiegare donne addestrate nell’educazione fisica e nell’esercizio correttivo. Questi trattamenti furono applicati e promossi ulteriormente durante l’epidemia di poliomielite del 1916. nell’educazione fisica e nell’esercizio correttivo. poliomielite La prima ricerca di terapia fisica fu pubblicata negli Stati Uniti nel marzo del 1921 in “The Physical Therapy Review”. Nello stesso anno, Mary McMillan organizzò l’American Women’s Physical Therapeutic Association (ora chiamata American Physical Therapy Association – APTA). Nel 1924, sempre in America la Georgia Warm Springs Foundation promosse la fisioterapia pubblicizzandola come trattamento per la poliomielite. La prima ricerca di terapia fisica fu pubblicata negli Stati Uniti nel marzo del 1921 in “The Physical Therapy Review”. Nello stesso anno, Mary McMillan organizzò l’American Women’s Physical Therapeutic Association (ora chiamata American Physical Therapy Association – APTA). Nel 1924, sempre in America la Georgia Warm Springs Foundation promosse la fisioterapia pubblicizzandola come trattamento per la poliomielite. La prima ricerca di terapia fisica fu pubblicata negli Stati Uniti nel marzo del 1921 in “The Physical Therapy Review”. try here American Physical Therapy Association – APTA trattamento per la poliomielite. Il trattamento durante gli anni ’40 consisteva principalmente in esercizio,

Lo strappo muscolare cos’è, come curarlo, come evitarlo

infortunio runner

Introduzione – Lo strappo muscolare cos’è, come curarlo, come evitarlo Introduzione – Lo strappo muscolare cos’è, come curarlo, come evitarlo Introduzione – Lo strappo muscolare cos’è, come curarlo, come evitarlo Lo strappo muscolare, (insieme alla contrattura muscolare), è una lesione del muscolo molto frequente in chi pratica sport. Lo strappo muscolare, (insieme alla contrattura muscolare), è una lesione del muscolo molto frequente in chi pratica sport. Questo evento può accadere quando le fibre muscolari non sono in grado di far fronte alle richieste imposte da un sovraccarico di esercizio. Questo evento può accadere quando le fibre muscolari non sono in grado di far fronte alle richieste imposte da un sovraccarico di esercizio. Lo strappo muscolare può essere un evento molto doloroso in quanto provoca una vera e propria rottura delle fibre muscolari. Lo strappo muscolare può essere un evento molto doloroso in quanto provoca una vera e propria rottura delle fibre muscolari. Si verifica principalmente come risultato di una potente contrazione o di un eccessivo allungamento del muscolo. Si verifica principalmente come risultato di una potente contrazione o di un eccessivo allungamento del muscolo. Possiamo sostenere che è un trauma tipico degli sport senza contatto, con caratteristiche dinamiche come lo sprint e il salto. Possiamo sostenere che è un trauma tipico degli sport senza contatto, con caratteristiche dinamiche come lo sprint e il salto. Anche se tutti i muscoli scheletrici del corpo possono essere vittima di uno strappo muscolare,  generalmente i muscoli più coinvolti sono quelli degli arti inferiori (flessori, bicipite femorale, quadricipite, adduttore, gemello) o degli arti superiori (tricipite brachiale, deltoide e pettorale), raramente quelli della colonna e del distretto addominale. Anche se tutti i muscoli scheletrici del corpo possono essere vittima di uno strappo muscolare,  generalmente i muscoli più coinvolti sono quelli degli arti inferiori (flessori, bicipite femorale, quadricipite, adduttore, gemello) o degli arti superiori (tricipite brachiale, deltoide e pettorale), raramente quelli della colonna e del distretto addominale. Il fisioterapista è in grado di valutare e andare ad agire su uno strappo muscolare. Il fisioterapista è in grado di valutare e andare ad agire su uno strappo muscolare. Il fisioterapista è in grado di valutare e andare ad agire su uno strappo muscolare. In cosa consiste lo Strappo muscolare? In cosa consiste lo Strappo muscolare? In cosa consiste lo Strappo muscolare? Gli strappi muscolari interessano solo i muscoli scheletrici, ossia i muscoli striati volontari che permettono il movimento e il mantenimento della postura del corpo. I muscoli scheletrici hanno dimensioni e forme diverse. I più grandi possono essere composti da centinaia di migliaia di fibre. Quando queste fibre si rompono, si parla di strappo muscolare. Gli strappi muscolari interessano solo i muscoli scheletrici, ossia i muscoli striati volontari che permettono il movimento e il mantenimento della postura del corpo. I muscoli scheletrici hanno dimensioni e forme diverse. I più grandi possono essere composti da centinaia di migliaia di fibre. Quando queste fibre si rompono, si parla di strappo muscolare. La capacità del muscolo di accorciarsi e quindi di compiere le proprie funzioni, si definisce contrazione muscolare La capacità del muscolo di accorciarsi e quindi di compiere le proprie funzioni, si definisce contrazione muscolare  I muscoli scheletrici hanno la caratteristica di saper rispondere con eccezionale velocità agli impulsi nervosi, contraendosi rapidamente e intensamente. Pertanto sono gli impulsi nervosi che consentono agli atleti di correre, calciare, lanciare, ma anche semplicemente camminare e respirare.  I muscoli scheletrici hanno la caratteristica di saper rispondere con eccezionale velocità agli impulsi nervosi, contraendosi rapidamente e intensamente. Pertanto sono gli impulsi nervosi che consentono agli atleti di correre, calciare, lanciare, ma anche semplicemente camminare e respirare. Se l’impulso nervoso però determina uno sforzo in allungamento che il muscolo non è pronto a fare, si verifica lo strappo muscolare. Se l’impulso nervoso però determina uno sforzo in allungamento che il muscolo non è pronto a fare, si verifica lo strappo muscolare. Lo strappo muscolare è, pertanto, una lesione indotta dalla contrazione muscolare causata da un intenso stress meccanico. Il muscolo che subisce uno strappo può non essere pronto perché non è adeguatamente allenato, o riscaldato oppure semplicemente perché inizia a essere stanco a fine allenamento. Lo strappo muscolare è, pertanto, una lesione indotta dalla contrazione muscolare causata da un intenso stress meccanico. Il muscolo che subisce uno strappo può non essere pronto perché non è adeguatamente allenato, o riscaldato oppure semplicemente perché inizia a essere stanco a fine allenamento. Lo strappo muscolare può riguardare qualsiasi muscolo scheletrico del corpo, ma generalmente sono più soggetti a strappo i muscoli di gambe e braccia. Eccezionalmente si osservano strappi a muscoli di addome e schiena. Lo strappo muscolare può riguardare qualsiasi muscolo scheletrico del corpo, ma generalmente sono più soggetti a strappo i muscoli di gambe e braccia. Eccezionalmente si osservano strappi a muscoli di addome e schiena. Peggiore è la tensione, più fibre muscolari vengono strappate. In caso di grave tensione, l’intero muscolo potrebbe rompersi e strapparsi letteralmente a metà. buy Peggiore è la tensione, più fibre muscolari vengono strappate. In caso di grave tensione, l’intero muscolo potrebbe rompersi e strapparsi letteralmente a metà.   Classificazione degli strappi muscolari Classificazione degli strappi muscolari La gravità di uno strappo muscolare può essere valutata in base al numero di fibre danneggiate, ma anche in base alla perdita di forza e flessibilità del paziente. La gravità di uno strappo muscolare può essere valutata in base al numero di fibre danneggiate, ma anche in base alla perdita di forza e flessibilità del paziente. Possiamo quindi classificare gli strappi muscolari in: Possiamo quindi classificare gli strappi muscolari in: Possiamo quindi classificare gli strappi muscolari in: Strappo muscolare di I grado: il numero di fibre danneggiate è basso. Non c’è diminuzione della forza e della flessibilità nel paziente. La lieve lesione determina poco dolore e consente di proseguire l’attività fisica. Sarebbe comunque meglio interromperla e far valutare la lesione a personale medico al fine di evitare un peggioramento della condizione. Quando il numero delle fibre rotte è inferiore al 5% si parla di

Borsite alla spalla – Cos’è e come si cura con la fisioterapia

dolore alla spalla

    Introduzione  Introduzione  La borsite sub-acromiale (borsite S.A.D.), conosciuta anche come borsite alla spalla, è una delle patologie dell’articolazione della spalla più comuni. La borsite sub-acromiale (borsite S.A.D.), conosciuta anche come borsite alla spalla, è una delle patologie dell’articolazione della spalla più comuni. Il dolore alla spalla può a avere diverse cause ma se è affrontato correttamente, grazie ad un percorso fisioterapico mirato, può essere risolto in tempi brevi evitando la cronicizzazione della patologia. Il dolore alla spalla può a avere diverse cause ma se è affrontato correttamente, grazie ad un percorso fisioterapico mirato, può essere risolto in tempi brevi evitando la cronicizzazione della patologia. Anatomia spalla … Anatomia spalla Anatomia spalla INDICE INTRODUZIONE COS’È LA BORSITE CLASSIFICAZIONE DELLA BORSITE ALLA SPALLA CAUSE DELLA BORSITE ALLA SPALLA SINTOMI DELLA BORSITE ALLA SPALLA DIAGNOSI DI BORSITE TRATTAMENTO DELLA BORSITE INDICE INDICE INTRODUZIONE INTRODUZIONE COS’È LA BORSITE COS’È LA BORSITE CLASSIFICAZIONE DELLA BORSITE ALLA SPALLA CLASSIFICAZIONE DELLA BORSITE ALLA SPALLA CAUSE DELLA BORSITE ALLA SPALLA CAUSE DELLA BORSITE ALLA SPALLA SINTOMI DELLA BORSITE ALLA SPALLA SINTOMI DELLA BORSITE ALLA SPALLA DIAGNOSI DI BORSITE DIAGNOSI DI BORSITE TRATTAMENTO DELLA BORSITE TRATTAMENTO DELLA BORSITE Cos’è la borsite Cos’è la borsite Si definisce con questo termine, l’infiammazione della borsa sierosa di un’articolazione, nella spalla la borsa è quella subacromiale che si trova tra l’acromion, e i muscoli deltoide e sovraspinoso. Si definisce con questo termine, l’infiammazione della borsa sierosa di un’articolazione, nella spalla la borsa è quella subacromiale che si trova tra l’acromion, e i muscoli deltoide e sovraspinoso. Ci sono 160 borse sierose nel corpo umano. Le più grandi si trovano vicino ai tendini delle grandi articolazioni, come le spalle, i gomiti, i fianchi e le ginocchia ,la loro azione permette un migliore di scorrimento tra le varie strutture anatomiche. Ci sono 160 borse sierose nel corpo umano. Le più grandi si trovano vicino ai tendini delle grandi articolazioni, come le spalle, i gomiti, i fianchi e le ginocchia ,la loro azione permette un migliore di scorrimento tra le varie strutture anatomiche. La loro funzione è quindi quella di diminuire l’attrito tra le ossa, tendini e muscoli, al loro interno infatti è presente una sostanza, chiamata sinovia, che  lubrifica e riduce le compressioni meccaniche a cui viene sottoposta l’articolazione durante il movimento. La loro funzione è quindi quella di diminuire l’attrito tra le ossa, tendini e muscoli, al loro interno infatti è presente una sostanza, chiamata sinovia, che  lubrifica e riduce le compressioni meccaniche a cui viene sottoposta l’articolazione durante il movimento. Le borse sierose della spalla (borse sub-acromiali), sono situate sotto l’acromion (un’escrescenza della scapola), fra il deltoide e il sovra-spinoso, ossia fra i muscoli che permettono i movimenti della spalla. Spesso oltre la borsite  sono presenti anche problemi della cuffia dei rotatori, in quel caso si parla o meglio si parlava, visto che è un termine non più utilizzato, di “periartrite scapolo-omerale”, a indicare una generale infiammazione delle strutture delle spalla. Le borse sierose della spalla (borse sub-acromiali), sono situate sotto l’acromion (un’escrescenza della scapola), fra il deltoide e il sovra-spinoso, ossia fra i muscoli che permettono i movimenti della spalla. Spesso oltre la borsite  sono presenti anche problemi della cuffia dei rotatori, in quel caso si parla o meglio si parlava, visto che è un termine non più utilizzato, di “periartrite scapolo-omerale”, a indicare una generale infiammazione delle strutture delle spalla. Per questa patologia della spalla è necessaria una stretta collaborazione tra ortopedico o fisiatra e fisioterapista per ottimizzare al massimo la valutazione clinica del paziente. Per questa patologia della spalla è necessaria una stretta collaborazione tra ortopedico o fisiatra e fisioterapista per ottimizzare al massimo la valutazione clinica del paziente. RISOLVI ADESSO IL TUO PROBLEMA ! PRENOTA LA TUA CONSULENZA GRATUITA ! Classificazione della borsite alla spalla Classificazione della borsite alla spalla L’irritazione della borsa sub-acromiale può essere suddivisa in tre gruppi: L’irritazione della borsa sub-acromiale può essere suddivisa in tre gruppi: Il primo tipo, la borsite cronica, può dipendere da molti fattori Questa condizione è la più comune e si sviluppa nel tempo a causa dell’irritazione ripetitiva della borsa. Nella  maggior parte delle persone che presenta questo tipo di borsite non ci sono problemi predisponenti e l’infiammazione si verifica senza una ragione apparente. In realtà molto spesso le persone che hanno una quadro di borsite cronica, hanno un’ alterata qualità del movimento, con conseguente sovraccarico funzionale che può  fare gonfiare la borsa. Il secondo tipo è noto come borsite infetta ed è più grave In questa condizione, la borsa è infettata da batteri. Se l’infezione si diffonde, può causare altri problemi. In questo tipo di borsite è indicata una terapia antibiotica, meglio se prescritta dopo l’esame del liquido della borsa. Il primo tipo, la borsite cronica, può dipendere da molti fattori Questa condizione è la più comune e si sviluppa nel tempo a causa dell’irritazione ripetitiva della borsa. Nella  maggior parte delle persone che presenta questo tipo di borsite non ci sono problemi predisponenti e l’infiammazione si verifica senza una ragione apparente. In realtà molto spesso le persone che hanno una quadro di borsite cronica, hanno un’ alterata qualità del movimento, con conseguente sovraccarico funzionale che può  fare gonfiare la borsa. Il primo tipo, la borsite cronica, può dipendere da molti fattori Il primo tipo, la borsite cronica, può dipendere da molti fattori Il primo tipo, la borsite cronica, può dipendere da molti fattori Questa condizione è la più comune e si sviluppa nel tempo a causa dell’irritazione ripetitiva della borsa. Nella  maggior parte delle persone che presenta questo tipo di borsite non ci sono problemi predisponenti e l’infiammazione si verifica senza una ragione apparente. In realtà molto spesso le persone che hanno una quadro di borsite cronica, hanno un’ alterata qualità del movimento, con conseguente sovraccarico funzionale che può  fare gonfiare la borsa. Questa condizione è la più comune e si sviluppa nel tempo a causa dell’irritazione ripetitiva della borsa. Nella  maggior parte delle persone che presenta questo tipo di borsite non ci sono problemi predisponenti

Condropatia rotulea Cure e Rimedi

dolore al ginocchio

Introduzione – Condropatia rotulea cure e rimedi Introduzione – Condropatia rotulea cure e rimedi condropatia rotulea La rotula nella zona posteriore, il versante che non possiamo toccare con le mani, è a contatto con i condili femorali formando la troclea femorale responsabile della trasmissione della forza del muscolo quadricipite verso la gamba. La rotula nella zona posteriore, il versante che non possiamo toccare con le mani, è a contatto con i condili femorali formando la troclea femorale responsabile della trasmissione della forza del muscolo quadricipite verso la gamba. Quando la  rotula ènon è allineata rispetto ai condili del femore, può presentare delle alterazioni del movimento e causare dolore. La condropatia è la conseguenza della sindrome rotulea. Quando la  rotula ènon è allineata rispetto ai condili del femore, può presentare delle alterazioni del movimento e causare dolore. La condropatia è la conseguenza della sindrome rotulea. La condropatia del ginocchio  inizialmente può essere asintomatica, il danno alla cartilagine provoca dolore solo in una fase più avanzata. Maggiore è il danno, maggiore è il dolore. La condropatia del ginocchio  inizialmente può essere asintomatica, il danno alla cartilagine provoca dolore solo in una fase più avanzata. Maggiore è il danno, maggiore è il dolore.  inizialmente può essere asintomatica, il danno alla cartilagine provoca dolore solo in una fase più avanzata La cartilagine può fessurarsi e nei casi più gravi portare allo sfregamento delle ossa, con conseguente dolore. La cartilagine può fessurarsi e nei casi più gravi portare allo sfregamento delle ossa, con conseguente dolore.  Il dolore nella parte anteriore del ginocchio è comune nelle giovani donne e in entrambi i sessi durante la pubertà. Per ragioni biomeccaniche sono colpiti molti  atleti (calciatori, sciatori, corridori) o persone che lavorano in ginocchio.  Il dolore nella parte anteriore del ginocchio è comune nelle giovani donne e in entrambi i sessi durante la pubertà. Per ragioni biomeccaniche sono colpiti molti  atleti (calciatori, sciatori, corridori) o persone che lavorano in ginocchio. dolore nella parte anteriore del ginocchio Che cos’è la condropatia rotulea Che cos’è la condropatia rotulea Che cos’è la condropatia rotulea Nelle articolazioni la cartilagine ha un vero ruolo protettivo, è situata alle estremità delle ossa e permette un funzionamento ottimale dell’articolazione impedendo alle ossa di sfregarsi l’una contro l’altra durante il movimento. quindi le ossa scivolano perfettamente e ogni movimento può essere eseguito facilmente. In alcune patologie della cartilagine, come la condropatia rotulea, la condropatia femoro-rotulea o la condropatia femorale tibiale, la cartilagine viene colpita e si indebolisce.  Nelle articolazioni la cartilagine ha un vero ruolo protettivo, è situata alle estremità delle ossa e permette un funzionamento ottimale dell’articolazione impedendo alle ossa di sfregarsi l’una contro l’altra durante il movimento. quindi le ossa scivolano perfettamente e ogni movimento può essere eseguito facilmente. In alcune patologie della cartilagine, come la condropatia rotulea, la condropatia femoro-rotulea o la condropatia femorale tibiale, la cartilagine viene colpita e si indebolisce.  click for info cartilagine impedendo alle ossa di sfregarsi l’una contro l’altra durante il movimento impedendo alle ossa di sfregarsi l’una contro l’altra durante il movimento condropatia rotulea, la condropatia femoro-rotulea o la condropatia femorale tibiale condropatia rotulea, la condropatia femoro-rotulea o la condropatia femorale tibiale Può essere associata all’osteoartrosi, anche se presenta aspetti differenti. Può essere associata all’osteoartrosi, anche se presenta aspetti differenti. osteoartrosi L’osteoartrosi si riferisce infatti allo stadio avanzato della patologia mentre la condropatia è più rappresentativa della malattia al suo esordio. La condropatia può essere distinta in un ginocchio in diverse forme di patologia. L’osteoartrosi si riferisce infatti allo stadio avanzato della patologia mentre la condropatia è più rappresentativa della malattia al suo esordio. La condropatia può essere distinta in un ginocchio in diverse forme di patologia. la condropatia è più rappresentativa della malattia al suo esordio La condropatia rotulea comporta la degenerazione della cartilagine nella rotula. La condropatia femoro-rotulea è una patologia che colpisce l’articolazione femoro-rotulea, che fornisce la connessione tra il femore e la rotula. La condropatia femoro tibiale colpisce l’articolazione che si trova tra il femore e la tibia. Questa patologia, che logora e distrugge la cartilagine dell’articolazione, generalmente progredisce lentamente e può portare, soprattutto nel caso della condropatia femoro-rotulea, all’osteoartrosi del ginocchio. La condropatia rotulea comporta la degenerazione della cartilagine nella rotula. La condropatia rotulea comporta la degenerazione della cartilagine nella rotula. condropatia rotulea La condropatia femoro-rotulea è una patologia che colpisce l’articolazione femoro-rotulea, che fornisce la connessione tra il femore e la rotula. La condropatia femoro-rotulea è una patologia che colpisce l’articolazione femoro-rotulea, che fornisce la connessione tra il femore e la rotula. condropatia femoro-rotulea La condropatia femoro tibiale colpisce l’articolazione che si trova tra il femore e la tibia. Questa patologia, che logora e distrugge la cartilagine dell’articolazione, generalmente progredisce lentamente e può portare, soprattutto nel caso della condropatia femoro-rotulea, all’osteoartrosi del ginocchio. La condropatia femoro tibiale colpisce l’articolazione che si trova tra il femore e la tibia. Questa patologia, che logora e distrugge la cartilagine dell’articolazione, generalmente progredisce lentamente e può portare, soprattutto nel caso della condropatia femoro-rotulea, all’osteoartrosi del ginocchio. condropatia femoro tibiale Condropatia rotulea sintomi Condropatia rotulea sintomi Condropatia rotulea sintomi                                                                                                                                                                                                Il dolore si può presentare in diversi modi:                                                                                                                                                                                      

La Cervicale e il Dormire bene

dormire bene

Introduzione – CERVICALE E SONNO, quali posizioni possono essere utili per dormire meglio? Introduzione – CERVICALE E SONNO, quali posizioni possono essere utili per dormire meglio? Introduzione – CERVICALE E SONNO, quali posizioni possono essere utili per dormire meglio? Introduzione – CERVICALE E SONNO, quali posizioni possono essere utili per dormire meglio? Introduzione – CERVICALE E SONNO, quali posizioni possono essere utili per dormire meglio? Introduzione – CERVICALE E SONNO, quali posizioni possono essere utili per dormire meglio? Introduzione – CERVICALE E SONNO, quali posizioni possono essere utili per dormire meglio? La cervicale è la zona della colonna vertebrale che parte dalla base della testa e arriva nel punto dove il collo si unisce al tronco all’altezza delle spalle. Se la notte hai un sonno disturbato e al mattino ti sei svegliato con il collo rigido, con dolori cervicali e magari anche con il mal di testa, che può durare  per tutta la giornata, questo articolo è utile per te. La cervicale è la zona della colonna vertebrale che parte dalla base della testa e arriva nel punto dove il collo si unisce al tronco all’altezza delle spalle. Se la notte hai un sonno disturbato e al mattino ti sei svegliato con il collo rigido, con dolori cervicali e magari anche con il mal di testa, che può durare  per tutta la giornata, questo articolo è utile per te. Se la notte hai un sonno disturbato e al mattino ti sei svegliato con il collo rigido, con dolori cervicali e magari anche con il mal di testa Quante volte parlando con amici e familiari o riflettendo con te stesso hai dato la colpa al cuscino, al materasso o al fatto che dormi in una brutta posizione? Probabilmente almeno una volta! Quante volte parlando con amici e familiari o riflettendo con te stesso hai dato la colpa al cuscino, al materasso o al fatto che dormi in una brutta posizione? Probabilmente almeno una volta!  In realtà nessuno di questi elementi sembrano essere la vera causa del tuo continuo dolore cervicale e dei tuoi fastidiosi mal di testa mattutini.  In realtà nessuno di questi elementi sembrano essere la vera causa del tuo continuo dolore cervicale e dei tuoi fastidiosi mal di testa mattutini. Questo articolo ti aiuterà a comprendere cosa realmente può provocare problemi al risveglio e come fare per poter stare meglio ed avere un sonno più rigenerante, sfatando così una volta per tutte una serie di falsi miti. Questo articolo ti aiuterà a comprendere cosa realmente può provocare problemi al risveglio e come fare per poter stare meglio ed avere un sonno più rigenerante, sfatando così una volta per tutte una serie di falsi miti. Importante premessa… Importante premessa… Molto spesso i pazienti  pongono questo tipo di domande: Molto spesso i pazienti  pongono questo tipo di domande: Mi consigli una posizione in cui dormire per poter sfiammare la mia ernia cervicale? Se appoggio la testa sul cuscino mi fa male la cervicale, come posso farla passare? Quando mi stendo sul letto mi fa male la scapola e anche il collo, cosa posso fare? Ho una contrattura al trapezio che non mi fa risposare, come posso sfiammarla rapidamente? Ho mal di testa solo da sdraiata con dolore alla nuca e nausea, come posso guarire? Mi consigli una posizione in cui dormire per poter sfiammare la mia ernia cervicale? Mi consigli una posizione in cui dormire per poter sfiammare la mia ernia cervicale? Se appoggio la testa sul cuscino mi fa male la cervicale, come posso farla passare? Se appoggio la testa sul cuscino mi fa male la cervicale, come posso farla passare? Quando mi stendo sul letto mi fa male la scapola e anche il collo, cosa posso fare? Quando mi stendo sul letto mi fa male la scapola e anche il collo, cosa posso fare? Ho una contrattura al trapezio che non mi fa risposare, come posso sfiammarla rapidamente? Ho una contrattura al trapezio che non mi fa risposare, come posso sfiammarla rapidamente? Ho mal di testa solo da sdraiata con dolore alla nuca e nausea, come posso guarire? Ho mal di testa solo da sdraiata con dolore alla nuca e nausea, come posso guarire? Risolvi adesso il tuo problema!                                                                          Punto 1: Posso decidere in che posizione dormire e mantenerla per tutta la notte?                            Punto 1: Posso decidere in che posizione dormire e mantenerla per tutta la notte? Punto 1: Posso decidere in che posizione dormire e mantenerla per tutta la notte? Quando invece si ha un sonno disturbato a causa della cervicale molto spesso è direttamente collegato all’infiammazione dei muscoli o delle strutture anatomiche della cervicale stessa. In questa situazione, qualsiasi posizione può provocare dolore o sensazioni sgradevoli e trovare una posizione confortevole è sempre più difficile. È proprio per questo che spesso durante la notte, quando la cervicale è molto irritata, ti puoi svegliare più volte a causa del dolore. Quando invece si ha un sonno disturbato a causa della cervicale molto spesso è direttamente collegato all’infiammazione dei muscoli o delle strutture anatomiche della cervicale stessa. In questa situazione, qualsiasi posizione può provocare dolore o sensazioni sgradevoli e trovare una posizione confortevole è sempre più difficile. È proprio per questo che spesso durante la notte, quando la cervicale è molto irritata, ti puoi svegliare più volte a causa del dolore. Quando invece si ha un sonno disturbato a causa della cervicale molto spesso è direttamente collegato all’infiammazione dei muscoli o delle strutture anatomiche della cervicale stessa.              Punto 2: Ho davvero bisogno di un cuscino cervicale e di un materasso ortopedico per dormire bene?              Punto 2: Ho davvero bisogno di un cuscino cervicale e di un materasso ortopedico per dormire bene?

IL Massaggio Terapeutico

Fisioterapia a domicilio

Home Chi Siamo Team Ortopedico San Cesareo Nutrizionista a San Cesareo, Colonna, Zagarolo, Palestrina Convenzioni Affiliazioni e Collaborazioni Attivita Terapie manuali Osteopatia Terapie fisiche e applicazioni Ginnastica posturale Blog Contatti Collabora con noi X Il massaggio terapeutico e la sua storia La massoterapia, termine generico per indicare un qualsiasi tipo di massaggio terapeutico e/o preventivo è la più antica forma di terapia fisica, utilizzata per alleviare dolori ed eliminare contratture, riducendo la fatica. Abbiamo testimonianza di molte cilviltà passate che ne facevano largamente uso ! Il fisioterapista, utilizza il massaggio a fini terapeutici e rappresenta solo uno degli strumenti di cui può servirsi per trattare e gestire diversi esiti di patologie, ortopediche e non, come il mal di schiena  e il recupero dopo uno sforzo fisico. Come per tutte le pratiche tecniche e mediche , può anche avere delle controindicazioni ed esistono situazioni in cui sarebbe meglio evitarlo, mentre ve ne sono altre in cui è assolutamente vietato. Per questo motivo è importante  rivolgersi a fisioterapisti qualificati in grado di capire come è meglio comportarsi per tutelare la  salute del paziente. Da non confonderlo con la terapia manuale perchè molto spesso si cade in errore poiché esistono delle differenze importanti. La terapia manuale è una specializzazione della fisioterapia, si basa sul ragionamento clinico e sulle prove di efficacia clinico-scientifiche disponibili in letteratura, dall’inquadramento bio-psico-sociale del paziente e si rivolge al trattamento del dolore e delle limitazioni articolari. La terapia manuale si avvale di molte tecniche per raggiungere lo scopo terapeutico tra cui proprio il massaggio terapeutico quando ritenuto opportuno. Nella decisione di un piano terapeutico va ricordato che il massaggio rappresenta solo uno degli aspetti del trattamento che si accompagna alla terapia mio-fasciale, alla riabilitazione funzionale, alla kinesiterapia, oppure all’utilizzo di elettromedicali altamente tecnologici come la  tecarterapia  o il laser. In questo articolo comprenderemo come la massoterapia può essere utile per i trattamenti di fisioterapia partendo dalla storia. Fin dai tempi più antichi la Massoterapia o Massaggio Terapeutico, è stata una delle pratiche “mediche” più diffuse. Fu Ippocrate, nell’antica Grecia, a parlare per primo di “frizione delle mani verso l’alto” da praticare su zone del corpo dolenti apportandone beneficio.  Nell’antica Roma, il Massaggio veniva considerato una pratica medica importante per la cura della salute. Oggi, la massoterapia nell’ ambito della salute, viene considerata una vera e propria terapia medica, quindi efficace in caso di traumi, dolori muscolari, stress psico-fisico, come già detto in associazione ad altre tecniche e tecnologie.  È fondamentale affidarsi sempre a fisioterapisti laureati ! Pazienti che effettuano trattamenti da abusivi e da personale non sanitario, mettono a rischio la propria salute. Se vuoi affidarti a degli esperti e iniziare a risolvere il problema, consulta l’albo dei fisioterapisti per capire se il professionista a cui ti stai affidando sia un vero fisioterapista oppure no. Richiedi adesso una valutazione gratuita Lo studio Kinesis Fisioterapia e Osteopatia è centro specializzato Fisioterapia Italia

× Come possiamo aiutarti ?