La Fisioterapia e Osteopatia a San Cesareo
La frattura del polso , e in particolare la frattura di Colles è una delle patologie più comuni che colpiscono il polso, una condizione spesso causata da eventi traumatici come cadute o incidenti.
Il polso, l’articolazione essenziale che unisce l’avambraccio e la mano, è molto più di un semplice punto di connessione.
Essendo l’intersezione tra l’estremità distale del radio (l’osso dell’avambraccio) e l’estremità prossimale delle ossa del carpo (le quattro piccole ossa della mano più vicine al polso), il polso svolge un ruolo cruciale nella mobilità e nel funzionamento generale delle nostre mani.
Tuttavia, la sua struttura complessa e la mancanza di una protezione sufficiente possono renderlo particolarmente vulnerabile a infortuni.
Dal momento che questa articolazione è molto mobile e manca di una protezione solida fornita da capsule e legamenti, il polso è spesso più suscettibile di altre articolazioni a subire eventi distorsivi e fratturativi.
La frequenza di questi infortuni fa sì che il polso sia una delle principali articolazioni trattate nei centri di fisioterapia.
Tra le varie lesioni che possono interessare il polso, la frattura di Colles è una delle più comuni. Questa particolare frattura si verifica quando la parte esterna dell’osso del radio si rompe, causando dolore e gonfiore intenso. Nel prossimo articolo, approfondiremo la natura di questa frattura, le sue cause, i trattamenti disponibili e le strategie per prevenirla.
La frattura del polso , e in particolare la frattura di Colles è una delle patologie più comuni che colpiscono il polso, una condizione spesso causata da eventi traumatici come cadute o incidenti. Quando una persona cade, l’istinto naturale è quello di mettere le mani avanti per proteggersi e per cercare di attutire l’impatto. Questo comportamento, tuttavia, può provocare forti sollecitazioni sul polso e, in molti casi, portare a fratture.
Si verifica una lesione all’osso del radio, situato nella parte inferiore dell’avambraccio. Questa frattura è solitamente il risultato di una caduta accidentale sul palmo della mano estesa in avanti. La linea di frattura è trasversale e si estende attraverso la parte più ampia dell’osso, nota come la metafisi distale.
A seguito di una frattura di Colles, il polso può apparire deformato e sporgere verso il dorso della mano, creando quella che è comunemente chiamata deformità a “dorso di forchetta”.
Questa deformità è causata dalla dislocazione del frammento di frattura del radio che si sposta verso il dorso della mano.
Pur essendo una condizione dolorosa, con la giusta cura e terapia fisica, la maggior parte delle persone riesce a recuperare completamente la funzionalità del polso.
Solitamente, in caso di fratture non complicate, il trattamento iniziale comporta l’immobilizzazione dell’articolazione con un gesso per un periodo che va dalle 4 alle 6 settimane.
Tuttavia, può essere necessario un intervento chirurgico, come l’uso di fili di Kirschner o placche e fissazioni esterne, se la frattura è scomposta, instabile o irriducibile.
In questi casi, il periodo di recupero può essere più lungo e la riabilitazione diventa ancora più importante.
Dopo la rimozione del gesso o dopo l’intervento chirurgico, inizia la fase di riabilitazione vera e propria.
L’obiettivo è di migliorare la forza, la flessibilità e la funzione del polso attraverso una serie di esercizi specifici.
Questi possono includere stretching, rinforzo e esercizi di mobilità. Inoltre, la terapia fisica può includere trattamenti come l’elettrostimolazione, la crioterapia e la terapia manuale per ridurre il dolore e l’infiammazione.
È importante ricordare che ogni paziente è unico, e quindi il piano di riabilitazione sarà personalizzato in base alle specifiche esigenze dell’individuo, alla gravità dell’infortunio e alla risposta al trattamento.
I bendaggi compressivi e la crioterapia vengono utilizzati per accelerare l’assorbimento dell’edema, mentre gli esercizi di mobilizzazione attiva e attiva assistita sono fondamentali per evitare l’instaurarsi della rigidità articolare e recuperare la forza del polso e della mano.
Attraverso un processo graduale, il fisioterapista guida il paziente attraverso esercizi di flesso-estensione del polso e della mano, movimenti di prono-supinazione del polso e, infine, esercizi di rinforzo muscolare.
Le tempistiche di recupero, soprattutto dopo un intervento chirurgico possono variare notevolmente da individuo a individuo, ma esistono delle linee guida generali che possono fornire una sorta di “mappa” del percorso di recupero.
Solitamente, dopo un periodo di 6-8 settimane dall’intervento chirurgico, la frattura sarà saldata.
È durante questa fase che si consiglia di continuare con esercizi di mobilizzazione attiva assistita per massimizzare la mobilità del polso.
Questi esercizi aiutano a mantenere e migliorare la flessibilità dell’articolazione, riducendo il rischio di rigidità e mantenendo il flusso sanguigno per favorire la guarigione.
Nella fase tardiva di recupero, ossia dopo 8-12 settimane dall’intervento, è il momento di cominciare esercizi di rinforzo muscolare, mentre si continua con la mobilizzazione attiva dell’articolazione.
Durante questa fase, il recupero della mobilità e il rinforzo muscolare delle dita diventano l’obiettivo principale della riabilitazione.
Questo può essere ottenuto con esercizi specifici che utilizzano l’ausilio della plastilina, un materiale morbido e malleabile che stimola i muscoli delle dita e del polso a lavorare, migliorandone la forza e la coordinazione.
La combinazione di esercizi e terapie garantisce il miglior recupero possibile, aiutandoti a tornare alla piena funzionalità nel minor tempo possibile.
Lo studio Kinesis Fisioterapia e Osteopatia è centro specializzato Fisioterapia Italia