Il trattamento miofasciale

Trattamento miofasciale

La fascia, ologramma del corpo umano

Cos’è questo enigma chiamato fascia? La fascia è il telaio di rete invisibile che tiene insieme tutto nel nostro corpo, dalla testa ai piedi. Questo notevole tessuto connettivo avvolge i nostri muscoli, le ossa, i nervi, gli organi e le articolazioni, funzionando come un sistema fluido di tenuta e sostegno.

Più che un semplice strato protettivo, la fascia è un sistema integrato che collega ogni parte del nostro corpo. Pensala come una tuta sartoriale su misura, aderente e flessibile. Se eserciti una pressione in un punto, potresti sentire l’effetto in un altro punto completamente diverso.

Questo fenomeno può fornire un’illuminazione su perché talvolta sperimentiamo sintomi come mal di testa, dolori al ginocchio o formicolii alle mani che sembrano non avere nulla a che fare con la loro posizione. Questi disturbi possono essere collegati a regioni del corpo distanti, sottolineando l’interconnettività della nostra fascia.

Quindi, la prossima volta che senti un fastidio, potrebbe non essere dove pensi che sia. Potrebbe essere il tuo ologramma corporeo, la tua fascia, che ti manda segnali. Ricorda, la comprensione della fascia potrebbe essere la chiave per risolvere il tuo problema di salute.

Interpretazione della Terapia Miofasciale: un viaggio attraverso il sistema muscolare e fasciale

la Terapia Miofasciale si distingue come un metodo di trattamento concentrato sulle strutture muscolari e fasciali del corpo. Questa tecnica terapeutica consiste nell’applicazione di manovre manuali che mirano a mobilizzare i tessuti molli, come muscoli e fascia, e si focalizza sulla gestione del dolore miofasciale e delle sindromi dolorose di origine biomeccanica e riflessa. Il termine “trigger points”, o punti di innesco, risuona spesso nelle discussioni su questa modalità di trattamento, un argomento che approfondiremo più avanti.

Questa metodica  rivolge un’attenzione particolare ai tessuti connettivi, strutture corporee che, secondo gli esperti del settore fisioterapico, sono ancora insufficientemente apprezzate nonostante rappresentino un elemento cardine del nostro sistema motorio. Quando il tessuto connettivo subisce limitazioni nel movimento a causa di infortuni, traumi o posture scorrette, si verifica un aumento della sua densità in specifici punti. Questa condizione può portare, per il paziente, a un’esperienza clinica sgradevole, caratterizzata da dolore e restrizioni del movimento.

Il fine ultimo di questo trattamento è di migliorare l’ampiezza di movimento del paziente, liberandolo da sintomi dolorosi e da altre sensazioni sgradevoli come bruciore, parestesie, formicolii e intorpidimento.

Secondo gli esperti, il trattamento della fascia è fondamentale per stimolare il sistema nervoso centrale, migliorando così la coordinazione motoria.

Terapia Miofasciale: un viaggio nel tempo

Da sempre l’uomo ha iniziato a manipolare e stimolare i propri tessuti muscolari e fasciali in cerca di sollievo e benessere; questa pratica, infatti, affonda le sue radici in tempi molto remoti. Un semplice massaggio, se pensiamo bene, rappresenta una forma rudimentale di quella che oggi definiamo come terapia miofasciale.

Nel continente europeo, tuttavia, negli anni più recenti abbiamo assistito a una vera e propria evoluzione nell’approccio a questo metodo di cura. La moderna terapia miofasciale non si limita a un generico “massaggio”, ma si avvale di sofisticati strumenti di valutazione e trattamento specifici per il sistema muscolare e fasciale.

Grazie a dettagliati test diagnostici motori e palpatori, i terapisti possono individuare con precisione le aree caratterizzate da una maggiore restrizione di movimento fasciale. È importante sottolineare che queste aree non coincidono necessariamente con quelle in cui si avverte dolore, una scoperta che ha aperto nuove strade nell’interpretazione e nel trattamento del dolore corporeo.

In questo modo, antiche tecniche di manipolazione dei tessuti sono state riviste e aggiornate, dando vita a un’efficace metodologia moderna per il trattamento del corpo umano.

massaggio

L 'approccio innovativo di Stecco

Nel panorama delle tecniche terapeutiche che hanno guadagnato rilevanza, spicca l’approccio innovativo conosciuto come “metodo Stecco”, così nominato in onore della mente creativa che lo ha concepito, il Dottor Stecco. Questa tecnica, che ormai ha guadagnato riconoscimento anche oltre i confini nazionali, ha fatto il suo ingresso relativamente di recente nella scena medica, emergendo con prepotenza nell’ultimo trentennio.

La peculiarità di questo metodo risiede nell’individuazione e nell’elaborazione di punti fasciali particolarmente specifici. Il processo di cura si svolge manualmente, con il terapeuta che, utilizzando le nocche delle proprie dita, agisce sui punti identificati. In casi in cui si renda necessario, l’esperto può anche ricorrere all’utilizzo della protuberanza ossea dell’olecrano del gomito.

metodo stecco

Il "modus operandi" in Terapia Manuale

La “traslazione” nella Terapia Manuale: un esempio pratico

Per comprendere meglio il concetto di “traslazione” nella Terapia Manuale, prendiamo in considerazione un esempio pratico.

Diverse situazioni di dolore al ginocchio durante il movimento di flessione (ovvero quando viene piegato) possono essere causate, secondo il concetto di T.M., da una riduzione del movimento di traslazione tra tibia e ginocchio.

È importante sapere che ogni articolazione ha dei movimenti accessori: durante la rotazione della tibia sul femore, ad esempio per avvicinare il tallone al gluteo, in condizioni normali deve avvenire anche un piccolo scivolamento (traslazione) verso la parte posteriore dei condili femorali, altrimenti la sola rotazione genererebbe un eccessivo stress dei tessuti anteriori e una compressione eccessiva delle strutture posteriori.

La riduzione della traslazione femoro-tibiale: cause e conseguenze

Se, per varie ragioni, il movimento traslatorio femoro-tibiale si riduce, si verifica una netta diminuzione nella completa flessione del ginocchio; se tale movimento viene forzato, provoca dolore, probabilmente a causa dell’eccessiva trazione dei tessuti anteriori o della compressione eccessiva dei tessuti posteriori.

Individuazione della disfunzione articolare tramite la Terapia Manuale

Il fisioterapista specializzato in Terapia Manuale è in grado di identificare questa disfunzione articolare durante la valutazione, e in particolare durante l’esame palpatorio del movimento articolare.

Lasciando il ginocchio in un grado di flessione ben preciso, il terapista effettua delle mobilizzazioni della tibia in una direzione specifica per stimolare il movimento di traslazione della tibia sul femore.

Il miglioramento dopo la mobilizzazione

Dopo circa due-tre minuti di mobilizzazione, il fisioterapista esegue dei test di verifica: se il problema è quello descritto, si osserva un netto miglioramento sia nella sintomatologia dolorosa sia nel range di movimento.

La Terapia Manuale, dunque, può rivelarsi fondamentale per il benessere delle nostre articolazioni e per ridurre il dolore provocato da disfunzioni e limitazioni nei movimenti accessori.

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